Big data e data retention: tra carenze normative e prospettive future
L'elaborato si propone di illustrare l'importanza dei "Big Data" dal punto di vista economico e i rischi legati ad un utilizzo scorretto di questi ultimi, con un focus sul caso specifico del Data Gate che ha riguardato Facebook e la società britannica di consulenza Cambridge Analytica. I dati personali e gli algoritmi che li elaborano stanno aprendo la strada ad un nuovo tipo di economia, la "Data Economy". I big data rappresentano ormai un fattore concorrenziale e funzionale allo sviluppo delle singole aziende, nonchè un vantaggio informativo-competitivo non indifferente, influenzando la produttività e creando un valore economico significativo per le stesse. Grazie ai dati personali dei consumatori, le aziende sono in grado di approfondire al meglio le esigenze dei loro clienti, di ampliare le loro conoscenze di mercato, di elaborare offerte mirate per specifici target e mettere in atto pratiche competitive. Di fatto, i big data costituiscono un valore aggiunto per le imprese, che, tramite il feedback dei loro clienti, possono migliorare i servizi e agire con operazioni più efficienti. Tuttavia, bisogna considerare come i big data nascondano anche delle insidie per gli utenti soggetti al trattamento dei dati, dal momento che permettono, non solo un match migliore tra azienda e cliente/utente, bensì anche di influenzare le scelte di quest'ultimo con una comunicazione mirata e fondata proprio sui dati raccolti.